Weekly Playlist N.38 (2021)

 

Dato il continuo abbassarsi delle temperature che pare andare di pari passo con l’esponenziale aumento dei segnali di vita provenienti dallo scalcinato settore di sua competenza, Pagan Storm Webzine si è ufficialmente scrollata di dosso la polvere dei mesi estivi e ora marcia a tutta velocità, con i motori alimentati dalla caterva di anticipazioni delle quale vi rendiamo conto ogni settimana quando non ogni giorno. Prima quindi di passare in rassegna quattro di queste succose novità ci terremmo a ricordarvi degli articoli mandati in stampa negli ultimi tempi, un po’ per sfoggiare la nostra abilità di piazzisti della grande musica e un po’ perché appunto di grande musica si parla, tipo quella consigliata nel freschissimo sommario delle migliori uscite edite durante agosto: lo abbiate letto o meno, se non è la prima volta che capitate qui saprete bene che l’ottavo mese è stato dominato in lungo e in largo dai coinquilini Thyrfing e Wolves In The Throne Room, ed essendo il sottoscritto anche un pochino stanco di parlarne ma ben più disposto a riascoltarli ecco che la parola viene data prima a “Undergångens Länkar”, architrave dell’immenso Vanagandr”, e poi alla preziosa “Through Eternal Fields” facente le veci di Primordial Arcana”. Ovviamente non avete motivo di preoccuparvi, perché sia gli svedesi sia gli americani ci terranno compagnia ancora a lungo grazie ad un atteso quanto speciale ritorno su questi schermi; venti di guerra soffiano da nord, e venti Inferni portano con sé. Noi dal canto nostro vi portiamo invece ben cinque preview di altrettanti dischi cui prestare un orecchio o anche due, a cominciare dallo Zeitlang” che giusto domani segnerà l’esordio dei tedeschi Gràb, consigliatovi per la terza volta qui ora mediante la cadenzata “S’Letzte G’Leit” che oltretutto vi dà il benvenuto in playlist. Ottobre in realtà apre e chiude la puntata odierna, dato che le ultime cartucce in scaletta le sparano un’icona giunta al proprio commiato ed una creatura appena nata ma pronta ad imporsi in un settore alquanto affollato, entrambe in pubblicazione coi rispettivi lavori nei prossimi trentuno giorni (il 15 i primi, il 29 i secondi): dopo la delusione Yoth Iria il buon Magus non deve sbagliare l’ultimo colpo dei suoi Necromantia, e a parer nostro il recupero della chitarra sentito nel singolo “Inferno” e presente nell’intero To The Depths We Descend…” potrebbe essere la via per un’addio coerente con la grandezza di questa leggenda ellenica; i romanticoni sempre in cerca della malinconia che solo Summoning e pochissimi altri sanno trasmettere possono invece segnarsi il nome dei Withering Worlds, forti di un tocco melodico impeccabile che imprime nella mente la “Transcendence” che anima i titoli di coda sia di questo giovedì sia del loro debut album The Long Goodbye”. La Germania intanto estende il suo strapotere sull’anno corrente richiamando dal sottosuolo gli immancabili Dauþuz, i quali il 12 novembre piazzeranno il loro quarto full-length di nome Vom Schwarzen Schmied”. Ormai questi due spaccapietre teutonici dovreste aver imparato a conoscerli bene, ergo vi basteranno pochi secondi della lunga “Der Bergschmied II: Der Eid” per riconoscere il loro picconare affaticato ma inarrestabile, sorretto da quelle magnifiche linee dall’odore di pioggia. Si allunga dunque la lista degli attesi monicker in uscita il penultimo mese ed inizianti per D, tra i quali ci è impossibile non riproporvi i Dold Vorde Ens Navn ora che è stata diffusa la nuova traccia “Er Det Måneskinn?”. Titolo infelice di questi tempi per noi italiani, tuttavia ci pensano questi illustri norvegesi ad allontanare i brutti pensieri col loro sound polimorfo che ci potremo gustare per bene sempre dal 12, ossia quando Mørkere” sarà messo sul mercato e prontamente ignorato da chi le stranezze le apprezza solo quando c’è da cavalcare una moda. Tra questi due ed un altro paio di nomi assai promettenti noi qui avevamo già pronta la lista dei quattro dischi di novembre, ma a rovinare la festa con una T iniziale ed un sophomore record atteso per un intero lustro sono i Tardigrada dalla Svizzera; il loro “Vom Bruch Bis Zur Freiheit” verrà rilasciato il quinto giorno, e nella speranza di un eventuale antipasto ecco allora “Verfall” dallo strepitoso precedente Emotionale Ödnis”, che chi ancora ignora dovrà a tutti i costi recuperare magari partendo dalla nostra recensione di allora. Se poi avanza del tempo perché non occuparlo con un album di qualche anno fa che ancora continua a trasmetterci un certo fascino, oppure un’opera magna sin troppo trascurata che di recente ha raggiunto i venticinque inverni di esistenza? La scelta è come al solito vostra, mentre noi ci limitiamo a consigliarvi da una parte di ritornare su Teocalli Of The Sacred War”, bella fiammata del progetto californiano Maquahuitl ripresa tramite la scatenata “Battle Of Tenochtitlan”, e dall’altra di riscoprire una perla nascosta del catalogo 1996 di nome Malice”, terzo sortilegio dei norreni Gehenna trattato in un interessante approfondimento a marchio Darkest Past che potrete adocchiare con in sottofondo la versatile “The Word Becomes Flesh”.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Gràb“S’Letzte G’Leit” (from Zeitlang”, Trollmusic 2021)

2. Thyrfing“Undergångens Länkar” (from Vanagandr”, Despotz Records 2021)

3. Dauþuz“Der Bergschmied II: Der Eid” (from Vom Schwarzen Schmied”, Amor Fati Productions 2021)

4. Wolves In The Throne Room“Through Eternal Fields” (from Primordial Arcana”, Century Media Records 2021)

5. Gehenna“The Word Becomes Flesh” (from Malice (Our Third Spell)”, Cacophonous Records 1996)

6. Dold Vorde Ens Navn“Er Det Måneskinn?” (from Mørkere”, Lupus Lounge Records 2021)

7. Maquahuitl“Battle Of Tenochtitlan” (from Teocalli Of The Sacred War”, Darker Than Black Records 2017)

8. Tardigrada“Verfall” (from Emotionale Ödnis”, Eisenwald Tonschmiede 2016)

9. Necromantia“Inferno” (from To The Depths We Descend…”, The Circle Music 2021)

10. Withering Worlds“Transcendence” (from The Long Goodbye”, Northern Silence Productions 2021)30

Michele “Ordog” Finelli

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